venerdì 8 giugno 2012

Un dinosauro nel giardino

Un dinosauro nel giardino, lo sostiene Jack Horner


In un’intervista, Jack Horner, classe 1946, uno dei più noti paleontologi negli Stati Uniti, afferma di avere le prove per dare vita ad un dinosauro. E’ stato anche il consulente tecnico per i film Jurassic Park.



Jack Horner farà certamente discutere per la sua ultima intervista dove dichiara di avere gli strumenti per avere come animale di compagnia un dinosauro. Ci vorranno meno di vent’anni per ottenere questo risultato ma il paleontologo del Montana, professore alla Montana State University è sicuro di realizzare quanto dice.

Si tratta di riavvolgere il nastro dell’evoluzione per far nascere un dinosauro da un pollo. Sembrerebbe una trama cinematografica per Steven Spielberg, invece è un progetto al quale paleontologi e biologi molecolari già lavorano.
Crichton, da oltre vent’anni immaginò che fossero clonati i dinosauri grazie al ritrovamento del loro dna in una zanzara, che si era nutrita del sangue di un dinosauro ed era rimasta intrappolata nella resina per conservarsi fino ad oggi. Libro e film anticiparono il futuro. Nel ’97 fu clonato per la prima volta un mammifero, una pecora di nome Dolly. Poi una carpa, ma ancora nessun rettile. Nel ‘90 era iniziato anche il progetto Genoma umano.
Horner nel 1999 iniziò le sue ricerche nel Hell Creek, la formazione rocciosa nel Montana, famosa per essere particolarmente ricca di fossili di T.rex, ma anche di altri rettili, mammiferi e piante. Allora, grazie alla più costosa missione paleontologica mai affrontata si fece luce su come fosse il mondo subito prima dell’impatto dell’asteroide, che 65 milioni di anni fa spazzò via i dinosauri. Nel 2000, poi, fu scoperto B.rex e, all’interno delle sue ossa, i tessuti molli (collagene) che permetteranno di appurare come gli uccelli non siano cugini o discendenti dei dinosauri ma dinosauri in piena regola, i soli sopravvissuti all’estinzione.
«Grazie allo studio degli embrioni sappiamo che un feto durante la crescita ripercorre la storia evolutiva della sua specie, l’embrione di un pollo non ha da subito le ali e il becco ma ha zampe a tre dita, denti e coda», dice il paleontologo. L’obiettivo di questo viaggio nel tempo, per scoprire come avvenga l’evoluzione, ricostruendo tratti ancestrali di animali estinti, non è creare un fenomeno da baraccone. Horner è consapevole della portata che la sua ricerca avrà nel dibattito etico e filosofico. «Vogliamo mostrare come i cambiamenti molecolari influiscano sui grandi cambiamenti nella forma degli animali – scrive -. Ciò che impariamo sulla crescita degli embrioni di ogni tetrapode può essere significativo per la crescita degli embrioni umani, dalla coda del pollo alle malformazioni della spina dorsale umana (i fattori di crescita quanto potrebbero aiutarci, per esempio, a curare la spina bifida)».
È crudele nei confronti del soggetto dell’esperimento? È etico? È pericoloso per l’ambiente? «Moralità ed etica sono questioni individuali –risponde lo scienziato -. L’esperimento può far avanzare la ricerca e non pone davvero nuove sfide per l’etica. Il tentativo di creare un dinosauro rientra nelle comuni pratiche della ricerca scientifica e medica. Non è pericoloso, non cambiamo la sua composizione genetica ma ci limitiamo a manipolare fattori di crescita». Se il pollosaurus dovesse accoppiarsi con una gallina farebbe nascere solo polli. «Il mio lavoro – conclude Horner – è incentrato su scoprire cose nuove. Non mi fermo a dire "questa ricerca può portare a qualcosa che potrà essere usato in modo improprio". Quando si arriva alla domanda su come quella conoscenza verrà utilizzata, sono solo un cittadino come un altro. Mi piacciono le domande, non fornire le risposte».